Ce lo insegna la psicologia: i colori sono veicolo di emozioni ancor più delle parole. Ed in effetti, se pensiamo al cinema, quanto è vero che costituiscono uno degli strumenti principali, se non essenziali, nelle mani del regista al fine di emozionare lo spettatore? Approfondiamo insieme l’analisi psicologica del colore nei film, e in particolar modo nei costumi delle protagoniste!
Psicologia dei Colori: Cinema e Costumi
Sebbene il fascino vintage del bianco e nero sul grande schermo sia innegabile, è pur vero che l’arrivo del colore al cinema ha notevolmente ampliato le potenzialità espressive dei film. Ne sono un esempio i film di Wes Anderson, regista che, come ricorda il blog ModApp, ha reso l’uso di colori brillanti e di intensi contrasti cromatici la firma di molti dei suoi capolavori.
In effetti, la presenza di una certa palette cromatica in una scena può aiutare a coinvolgere emotivamente lo spettatore ben oltre le possibilità date delle semplici parole di un dialogo. Basti pensare all’uso del rosso, colore che aumenta la pressione e aiuta a massimizzare l’effetto di scene di violenza, ira o passione, o al blu che con il suo effetto rilassante sulla mente coadiuva la trasmissione di sensazioni di calma e di benessere, o la creazione di atmosfere surreali e oniriche.
Dal momento che determinati impulsi cromatici riescono a sollecitare la mente del pubblico conducendolo verso uno stato d’animo piuttosto che un altro, potrebbe essere molto interessante nell’ambito della fashion therapy analizzare il colore di uno degli elementi cardine di ogni film: i costumi delle protagoniste! Esaminando l’effetto che un film e la sua protagonista hanno avuto su di te, sarai poi consapevole che indossando gli stessi colori usati in quella pellicola o in una certa scena potrai sortire lo stesso effetto su chi ti circonda!
Uso del Colore nei Film: il Giallo “Kill Bill”
Se parliamo dell’uso del giallo al cinema, come si può non iniziare dal capolavoro di Quentin Tarantino con protagonista la fantastica Uma Thurman? Attraversato interamente da questo colore come una lama affilata, Kill Bill tratta delle vicende della spietata killer Beatrix: dopo anni di coma causati dal tentativo di omicidio da parte di Bill, ex compagno geloso nonché suo boss e addestratore, Beatrix si sveglia e decide così, su due piedi, che è giunta l’ora della vendetta, e di sterminare Bill insieme a tutta la cerchia di sicari al suo servizio.
Nel film il giallo è praticamente onnipresente: è il colore della macchina di Beatrix, dei suoi capelli, e soprattutto della tuta che indossa quando veste i panni di killer assetata di vendetta. Ma cosa c’entra il giallo con la vendetta?
Questo colore, essendo connesso in maniera diretta a quello dell’energia solare, è fortemente legato alla crescita di autostima poiché è in grado di stimolare la fiducia in se stessi e di far sentire le persone più ottimiste. Il giallo, da questo punto di vista, può infatti incentivare sentimenti di indipendenza e favorire processi di emancipazione. Il perché di ciò è facile: più ci si sente sicure, più si crede in se stesse e nei propri mezzi, maggiori saranno i successi nei progetti di vita e di crescita personale. Insomma, il giallo è il colore di tutte le Beatrix di questo mondo, delle donne combattive e sempre pronte ad affrontare nuove sfide.
Se nella tua vita senti di aver bisogno di recuperare ottimismo e autostima e di emanciparti da situazioni che ti stanno buttando giù – una relazione burrascosa, un lavoro poco stimolante, una famiglia che non ti supporta nelle tue scelte di vita – prova a riempire il tuo armadio di giallo! Attenzione, però, agli effetti collaterali di un abuso. D’altronde, ce lo insegna Beatrix che l’ambizione può trasformarsi in vera e propria ossessione: non sia mai che tu faccia una strage in pieno stile tarantiniano!
Significato dei Colori nei Film: il Rosso “Moulin Rouge”
Se parliamo del legame tra rosso e passione, un film come “Moulin Rouge” diretto dal visionario regista Baz Luhrmann non poteva rinunciare a vestire di questo colore la sua protagonista, la bellissima Satine interpretata da Nicole Kidman.
Stella e desideratissima showgirl del noto locale parigino, Satine va contro tutte le regole imposte dal suo ruolo quando si innamora di un aspirante scrittore, il sognatore Christian che ricambia a sua volta il sentimento. La loro avventura è infatti ostacolata dall’avvento del Duca, un ricco aristocratico che accetta di finanziare un importante spettacolo ma ad una sola condizione: avere l’esclusiva sulla donna. Dopo innumerevoli ostacoli e difficoltà affrontate, i due alla fine sono liberi di amarsi, ma per poco poiché Satine si accascia al suolo senza respiro e muore tra le braccia di un disperato Christian.
Come abbiamo anticipato, il rosso al cinema può essere veicolo di emozioni legate alla passione, alla rabbia e alla violenza. Questo perché il colore del sangue e del fuoco è associato alla forza e all’energia, ed è perciò adatto a trasmettere in modo diretto tutta la gamma di sensazioni più vigorose e intense.
Tornando al film, il rosso dei tessuti e degli addobbi del Moulin Rouge abbraccia gran parte delle scene, aiutando a comunicare allo spettatore tanto i momenti di grande sensualità e romanticismo quanto quelli di forte rabbia e disperazione: l’erotismo degli spettacoli, la passione tra i due innamorati, l’ira e la gelosia di Christian nel vedere la sua amata tra le braccia di altri, il suo sconforto più totale dopo la morte di Satine.
Noi ci soffermiamo su una scena in particolare, una delle più emozionanti dal punto di vista narrativo in cui il rosso trionfa in tutta la sua verve romantica grazie al bellissimo abito indossato da Nicole Kidman. Si tratta dell’Elephant Love Medley, un mix di canzoni che segna la nascita dell’intensa storia d’amore segreta da Satine e Cristian.
Prova a immaginare se Satine avesse indossato un altro colore: l’effetto agli occhi dello spettatore sarebbe stato lo stesso? La magia evocata avrebbe avuto la stessa intensità? Niente affatto! E questo perché il rosso è capace di veicolare come nessun altro colore quell’amore passionale che spinge chiunque a lasciarsi andare, corpo e anima, con la persona desiderata.
Quindi, se sei alla ricerca di una avventura eccitante, di un amore appassionato e romantico, non puoi rinunciare al colore emblema delle pulsioni più carnali! Come sempre attenzione a non esagerare: anche qui gli effetti collaterali di un abuso di rosso sono quelli di uno “spargimento di sangue”!
La Psicologia dei Colori nel Cinema: il Blu “Cenerentola”
Il blu, il colore del mare e del cielo, trasmette sensazioni di tranquillità e affidabilità, accompagnando pensieri positivi come la speranza, il senso di pace e spesso anche di meraviglia. E infatti non è un caso che molte delle principesse Disney siano rappresentata proprio in abiti con tonalità del blu e dell’azzurro.
Le celebri fiabe per bambini come Cenerentola, Alice nel Paese delle Meraviglie, la Bella Addormentata nel Bosco, Biancaneve o Frozen rappresentano dei mondi immaginifici, fantastici, da sogno, in cui la principessa di turno, dopo aver affrontato una serie di ostacoli e difficoltà, viene premiata con il suo lieto fine. Tra l’altro, il blu è un colore tipicamente legato agli eroi e alle eroine, dal momento che rappresenta valori come fiducia, lealtà e perseveranza nel raggiungere i propri obiettivi.
Da questo punto di vista, se pensiamo al film d’animazione Cenerentola vediamo la storia di una ragazza buona e umile che viene continuamente tormentata dalla matrigna e dalle sue sorellastre. Nonostante sia relegata alle pulizie domestiche e obbligata a restare chiusa in casa per la maggior parte del tempo, la giovane con il suo buon cuore e la fede nei suoi sogni riesce a raggiungere la felicità.
Infatti, a dispetto di tutte le cattiverie subite a causa della matrigna e delle sorellastre invidiose – prima fra tutte, il piano organizzato per evitare che Cenerentola partecipasse al ballo in cui il principe avrebbe dovuto trovare moglie – la dolce ragazza, sempre col sorriso sul viso e senza mai arrendersi di fronte agli innumerevoli torti subiti, riesce alla fine a cogliere l’occasione di rivoluzionare la propria vita, e a sposare perfino il suo amato.
Il blu indossato dalla principessa Disney è in effetti simbolo di un ottimismo sconfinato, che riesce a sopravvivere anche alle cattiverie e ai soprusi più brutali. A tal proposito, va detto che molto spesso quella di Cenerentola è interpretata come la storia di un personaggio passivo, che non può far altro che aspettare un principe per salvarsi dalla propria situazione infelice. Al contrario, la fiaba celebra il coraggio di una giovane ragazza che nella propria esistenza non aveva molte cose di cui gioire, ma che nonostante tutto è andata avanti, resistendo fino all’occasione propizia: il ballo reale.
L’evento in cui Cenerentola fa sfoggio del suo favoloso abito blu, infatti, rappresenta la circostanza che le cambierà per sempre la vita, quella con cui lei fugge per la prima volta dalla sua casa/prigione e con cui si salverà, alla fine, dalla propria condizione infelice. Quindi, se ti vedi come una donna forte e capace di sopportare ogni cosa, ma senti che è arrivato il momento giusto per avere la tua rivincita, fidati: il blu è il colore che fa al caso tuo, perché ti conferirà la forza e la fiducia che ti serve per raggiungere il tuo obiettivo senza mai farti perdere la calma.
Uso del Colore nei Film: il Verde ne “L’Altra Donna del Re”
Nella sua accezione più positiva, il colore verde è associato alla speranza, a ciò che è fresco e naturale. Tuttavia, questo colore è collegato anche a cose più negative, in particolare a ciò che è dannoso per la salute – come il veleni o l’acido – e ad emozioni come l’invidia e la gelosia.
Tornando ai Costumi sul Grande Schermo, è proprio con l’inganno e la persuasione che l’invidiosa e avida di potere Anna Bolena – la protagonista interpretata da Natalie Portman e sempre vestita di verde nel film “L’altra Donna del Re” – riesce nel suo intento di divenire Regina d’Inghilterra, arrivando addirittura a tramare alle spalle della propria sorella, sinceramente innamorata del re.
Infatti, Anna Bolena spicca per antipatia e manie di protagonismo, incarnando il profilo della perfetta manipolatrice. Sarà un caso che l’avranno fatta vestire proprio di verde? Io credo di no!