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Loretta Valentino

Qual è la Relazione tra Moda e Arte?

Created: 30 Nov 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Qual è la Relazione tra Moda e Arte?

Non ci vuole molto per vedere che il confine tra moda e arte ha iniziato rapidamente a sfumarsi negli ultimi due decenni. La moda si è fatta strada nei musei più importanti e gli artisti vengono chiamati dalle case di alta moda come testimonial e ambassador. Ma non è sempre stato così. L’arte è stata a lungo considerata superiore alla moda, secondo l’idea per cui “l'arte è seria, la moda è frivola”. Ma quindi, cosa è cambiato? Che tipo di sensibilità si è sviluppata per far sì che arte e moda si avvicinassero sempre di più?

La Nascita del Legame tra Moda e Arte

A fare da vero spartiacque rispetto al periodo in cui la moda era considerata semplicemente “un capriccio da donne” è stata la nascita dell'haute couture, nella figura del Charles Frederick Worth, stilista britannico della seconda metà dell’Ottocento.

Prima di Worth, la moda era principalmente questione di istruire una sarta su ciò che si voleva, con la guida di immagini nei feuilletons e nelle affiches, i primi esempi di pubblicazioni di moda, che avevano cominciato ad essere ampiamente diffuse a partire dalla metà del XVIII secolo.

In particolare, Worth associava “haute” a “couture” così come si associa l’aggettivo “belle” alla parola “arti” (in francese, la parola beaux arts distingueva le arti superiori dalle arti ritenute inferiori, come l’illustrazione o la gastronomia).

Worth fu il primo a far conoscere i suoi abiti come sue “creazioni”: divenne mecenate dell'imperatrice Eugenia, non molto tempo dopo aver fondato la sua casa di moda nel 1858. Gli fu chiesto – “commissionato”, come potremmo dire per artisti e architetti - di "creare" abiti per alcune delle nobildonne più note dell'epoca.

Il Dandy e l'Opera d'Arte Vivente

Charles Baudelaire e il suo contemporaneo Jules Barbey d’Aurevilly furono tra i primi a prestare attenzione al concetto di dandy. Il dandy era un'opera d'arte vivente: abbigliamento, linguaggio, portamento e pose costituivano un insieme di fattori vincenti che trasformavano un individuo in un personaggio capace di esibire se stesso.

Le apparenze, per un dandy, erano tutto: il suo modo di vestire e il suo portamento ne facevano un connubio di attrazione e mistero, simile a quello di un’opera d’arte seducente.

L’Interesse delle Avanguardie per l'Abbigliamento e per il Costume

Dalla fine dell'Ottocento divenne sempre più evidente che gli artisti sperimentavano forme alternative di abbigliamento, non solo come mezzo di espressione “mobile” e “indossabile”, ma anche come contrasto agli interessi di un mercato commerciale inesorabilmente in crescita.

Artisti come Van de Velde e Klimt hanno disegnavano i propri abiti per distinguersi grazie alla propria sensibilità creativa (lo stesso Klimt posò per molte fotografie indossando il suo ampio abito monastico).

Il Legame tra Moda e Arte nel “Mondrian Dress” di Yves Saint Laurent

Forse l'evento più noto degli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale in cui possiamo rintracciare il legame tra moda e arte è l'abito Mondrian lanciato da Yves Saint Laurent per la sua collezione autunnale nel 1965. Piet Mondrian, da cui l’abito prende il nome, fu un pittore del movimento “De Stijl”, anche chiamato neoplasticismo. Oggi potremmo dire che le sue opere sono diventate popolari soprattutto grazie all’abito di Saint Laurent.

Nella prima versione, Laurent utilizza le audaci linee nere orizzontali e verticali – in particolare, era anche sensibile al fatto che in Mondrian hanno una larghezza irregolare – in contrasto con lo sfondo bianco e i blocchi di colori primari.

L'abito Mondrian rappresentava una rottura con le precedenti appropriazioni dell’arte pittorica da parte della moda: il dipinto di Mondrian non si è semplicemente innestato come immagine sull’abito, ma è diventato tutt’uno con esso.

Dall’Arte Femminista a Lady Gaga e al “Political Fashion”

Gli artisti hanno spesso usato la moda come tramite per forgiare le loro opere, ma le opere stesse, poi, sono state più ampiamente conosciute e dibattute solo quando l’arte ha cominciato a dialogare con l’industria della moda. Per esempio, quando l’artista canadese Jana Sterbak espose per la prima volta il suo vestito fatto di carne, "Vanitas: Flesh Dress" non ricevette molta attenzione. Come suggerisce il titolo, l'opera parla della vanità corporea e della scomparsa della bellezza, ma è anche un'opera profondamente femminista che commenta come i corpi delle donne siano pezzi di carne oggettivati.

L’opera fu attenzionata, invece, dalla massa, quando Lady Gaga apparve agli MTV Awards del 2010 con un vestito e un cappello di carne cruda.

L'esempio di Lady Gaga è il culmine di una tendenza che inizia alla fine degli anni '70, con una generazione di stilisti le cui creazioni sono da un lato opere scultoree, dall’altro forme di critica socio-politica al pari dell’arte.

Jean-Paul Gaultier, noto per il suo talento ad ampio raggio, nel 2003 ha sponsorizzato una mostra al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art dal titolo: Braveheart: Men in Skirts, che comprendeva il lavoro di Dries van Noten e Vivienne Westwood.

La stessa Westwood è emersa sulla scena della moda negli anni '80 con il suo allora compagno Malcolm McLaren, utilizzando collezioni e passerelle per fare taglienti commenti sociali e attivismo politico. Titoli memorabili includevano Savages (1981), Punkature (1982) e Propaganda Collection (2005-6).

L’Incontro di Moda e Arte in Marina Abramovich

Marina Abramovich è una nota performer, esponente della cosiddetta “body art” che si esprime, per l’appunto, attraverso il corpo.

Il corpo, fin dai suoi primi lavori, è sempre stato alla pari di un vestito da indossare attraverso cui comunicare se stessa.

Nelle sue opere si è denudata, ferita, si è incisa perfino una stella sanguinante sull'addome, usando questi “tagli” sul corpo come una finestra sull’interiorità umana. È nota una delle sue prime mostre, “Rhythm 0″, dove, durante una performance di sei ore, ha deciso di esplorare la resistenza del corpo e della psiche umana spingendone i limiti in base al volere delle persone: queste erano infatti libere di usare su di lei, che restava ferma e immobile, oggetti di vario tipo, tra cui anche delle forbici, delle spine di rosa e una pistola. Dimostrò così che l’individuo è naturalmente predisposto a trattare i più deboli e indifesi come oggetti, se ne ha l’occasione.

Questa sensibilità non poteva fare a meno di dialogare più da vicino con la moda, da lei ritenuta espressione dell’interiorità umana alla pari di quelle che erano le potenzialità del corpo da lei esplorate.

“Ho iniziato a interessarmi apertamente alla moda e ho cercato di creare il mio stile utilizzando diversi elementi di ciò che è di moda in quel momento. Da quando ho conosciuto Riccardo Tisci sono diventata una fedele estimatrice dei suoi abiti e con loro mi sento davvero al meglio”, racconta in un’intervista ad “Another Magazine” nel 2010.

Nel 2011, Marina Abramovic e il suo caro amico, il designer di Burberry Ricardo Tisci, hanno collaborato infatti a "The Contract", una storia raccontata attraverso una fotografia. In essa, l'artista e il designer posano come una Madonna con il suo bambino, sollevando domande sul rapporto spirituale tra moda e arte.

Da quel momento, l'inizio di numerose collaborazioni con brand e designer internazionali l'hanno aiutata ad accentuare non solo la sua visibilità come performer, ma anche a celebrare la crescente sintonia tra arte e moda.

Il mio Punto di Vista su Moda e Arte

Molti non lo sanno, ma nasco come costumista, motivo per cui l'esplorazione del rapporto tra moda e arte è sempre stato un focus importante nel mio lavoro.

Tuttora infatti mi dedico a trovare e analizzare tutte le possibili intersezioni tra storia, moda, tendenze, psicologia e arte, per affrontare il modo in cui lavoro a contatto con gli abiti (ma soprattutto con chi gli abiti li indossa - le donne) con uno sguardo più critico e creativo.

Ad esempio, ammirando le opere di Lucio Fontana, "I Tagli", vedo un legame non solo con la femminilità, ma anche con particolari di abiti come spacchi e cut-out.

 

Attraverso i suoi "Tagli" l'artista cercava un modo di andare al di là della superficie, al di là delle apparenze, invitando lo sguardo a immaginare cosa ci fosse oltre.

E questo concetto mi sembra possa valere sia per le donne - delle quali spesso si apprezza solo la superficialità nel momento in cui le si riduce ad oggetto, e delle quali, invece, bisognerebbe ammirare personalità, profondità e spessore - sia per un vestito con uno spacco - che rompe la superficie del tessuto per far immaginare "cosa c'è dietro".

Ho, tra l'altro, una concezione della donna come musa e opera d'arte allo stesso tempo: per le donne c'è la necessità di prendere ispirazione da se stesse, da ciò che hanno nel profondo, come fossero delle vere e proprie muse ispiratrici, perchè è solo così che potranno fare della loro vita un capolavoro.

Questo trova un riscontro nella moda in quella che io definisco "Fashion Therapy", la terapia che parte dall'abbigliamento per permettere alle donne di comunicare se stesse agli altri, proprio come farebbe un'opera d'arte, per emanciparsi dal giudizio esterno e concentrarsi esclusivamente su chi loro vogliono essere e su cosa loro desiderano ottenere dalla propria vita.

 


Trend Autunno 2023: Il Color Vino e le Sue Sfumature

Created: 06 Ott 2023  / Categories: Colore, Fashion Therapy

Trend Autunno 2023: Il Color Vino e le Sue Sfumature

Con le sue tonalità che spaziano dal bordeaux al burgundy fino al viola, il colore vino è la tendenza cromatica dell'Autunno, ed evoca una sensazione di lusso, raffinatezza e ambizione. Ma cosa c'è dietro il suo fascino? E cosa simboleggia questo colore nell'abbigliamento? Scopriamolo insieme!

color vino
color vino: la tendenza dell'autunno

Il Color Vino e il Richiamo delle Vigne e del Vino

Il colore vino per la stagione autunnale non rappresenta solo una scelta estetica casuale, ma ha una profonda connessione con la natura e la tradizione. Questo perché le sfumature del bordeaux e del burgundy prendono il nome da due regioni francesi celebri per la produzione di vini rossi raffinati: Bordeaux e la Borgogna.

Il viola, d'altra parte, rappresenta il colore del vino giovane, appena spremuto, ed in questo rappresenta una tonalità vibrante, che evoca brio, freschezza ed energia (clicca qui per scoprire di più sul viola e i suoi significati per la psicologia della moda).

In ciò, il color vino rappresenta al massimo la stagione autunnale, con le sue vigne e le vendemmie, ma ad un livello simbolico anche una certa classe e un certo gusto, come quello di chi sa apprezzare un calice di rosso di altissima qualità.

color vino
il viola è il colore del vino giovane, appena spremuto

Il Color Vino e il Simbolismo Occidentale

Nelle culture occidentali, il colore vino è spesso associato alle classi superiori, alla ricchezza e all'opulenza.

Il rosso e il viola, di cui il color vino si compone, sono tradizionalmente i colori delle classi più agiate (basti pensare ai mantelli dei reali, o alle tappezzerie dei palazzi nobiliari). Di conseguenza, indossare il colore vino può far sentire ambiziosi e ispirare negli altri un senso di rispetto e desiderio. Questo si dimostra particolarmente vero quando si usa il color vino in un contesto di abbigliamento elegante o formale.

Il Color Vino: Lusso senza Ostentazione

Una delle caratteristiche più affascinanti del colore vino è che non è vistoso o ostentato. È una cromia che evoca potere, ambizione e ricchezza, ma lo fa in modo sottile e raffinato. Questo rende il colore vino una scelta ideale per chi desidera sentirsi sofisticato senza essere appariscente.

Inoltre, il colore vino si presta particolarmente a outfit monocromatici o ad abbinamenti con capi dai colori neutri, all'insegna del minimalismo e della semplicità.

color vino burgundy
il color vino è simbolo di potere e ambizione

Una delle caratteristiche più affascinanti del colore vino è che non è vistoso o ostentato. È una cromia che evoca potere, ambizione e ricchezza, ma lo fa in modo sottile e raffinato. Questo rende il colore vino una scelta ideale per chi desidera sentirsi sofisticato senza essere appariscente.

Inoltre, il colore vino si presta particolarmente a outfit monocromatici o ad abbinamenti con capi dai colori neutri, all'insegna del minimalismo e della semplicità.

Il Color Vino: A Che Personalità si Addice?

  • Creativa e artistica: le persone attratte dalle sfumature del color vino non sono molto estroverse, ma preferiscono canalizzare la propria personalità nella creatività e nell'arte.
  • Determinata: l'intensità e la profondità delle sfumature del color vino sono preferite da persone ambiziose e determinate.
  • Romantico e appassionato: l'associazione del vino con la passione e il romanticismo è ben nota, e lo stesso vale per il suo colore nell'abbigliamento.
  • Semplice e raffinata: il color vino è adatto a chi vuole trasmettere la propria eleganza, il proprio status e il proprio buon gusto senza ostentazione.


Cos’è la Sindrome dell’Ape Regina?

Created: 15 Set 2023  / Categories: Storia della Moda

Cos'è la Sindrome dell’Ape Regina?

La definizione che ne dà il dizionario è “una donna in una posizione di dominio o ascendente sui suoi pari, solitamente prepotente, che tende a prendere di mira altre donne, soprattutto sul posto di lavoro” (ma non solo).

Infatti, sui social, al giorno d’oggi, l’ape regina è facile da individuare, sottoforma di leone da tastiera (la posizione di dominio) o hater, intenta a criticare lo stile di vita, l’abbigliamento o altre caratteristiche di altre donne, specialmente quelle con più notorietà e visibilità. Ad esempio, Chiara Ferragni è l’emblema di questo tipo di fenomeno, e lo ha portato alla ribalta durante il Festival di Sanremo 2023, con un abito su cui aveva fatto stampare le peggiori frasi che le fossero state mai dette da altre donne sui suoi canali social.

L’ape regina è sempre “migliore di te”, e qualunque cosa possa fare, dire,  pensare o indossare la donna presa di mira, sarà sempre qualcosa di estremamente negativo, pronto da criticare.

Ma da cosa dipende questo atteggiamento di donne nei confronti di altre donne, e perché è così comune, specialmente sui social?

I Motivi della Sindrome dell’Ape Regina

Una domanda che mi sono posta più volte è: si tratta davvero di donne e bullismo?

La domanda è interessante, perché allude a questioni culturali più grandi.

Sheryl Sandberg sostiene che il mito dell’ape regina va letto in questo modo: “Le api regine non sono causa di disuguaglianza ma piuttosto il risultato della disuguaglianza. In passato, gli svantaggi subiti dalle donne in quanto tali le costringevano a proteggere il loro fragile territorio…Una donna di talento rappresenta una minaccia nel momento in cui, al tavolo, c’è posto per una sola donna”.

Ecco, quindi, che arriviamo subito ad un punto fondamentale della questione: le api regine prendono solitamente di mira altre donne da cui si sentono minacciate nel momento in cui lo spazio di visibilità riservato alle donne è piccolo, e occupabile solo da alcune.

sindrome dell'ape regina
la sindrome dell'ape regina nasce da questioni di disuguaglianza sociale

Le donne prese di mira dall’ape regina sono quelle ritenute “più belle”, “più ricche”, con “maggiore talento”, con uno “stile di vita più entusiasmante”: tutte caratteristiche che fanno sentire l’ape regina in dovere di screditare e gettare fango sull’altra donna. Ma perché? In realtà, nel fare questo, le donne non sono cattive, ma avendo sperimentato diverse volte la discriminazione sessuale, tendono a replicare come meccanismo inconscio di difesa un atteggiamento di critica sulle altre donne, spesso quelle più indifese, o che hanno più visibilità.

C’è poi un’altra questione importante che, a mio avviso, contribuisce a creare questo sistema di competizione.

Viviamo in una società che ci impone la ricerca di conferme e approvazione all’esterno, e mai dentro noi stesse. Ci creiamo il problema di come verremo viste in un selfie su Instagram. Prima di uscire ci guardiamo mille volte allo specchio, per capire come appariremo agli occhi degli altri. Quando proviamo un abito, chiediamo sempre all’amica di turno che ci accompagna a fare shopping: “secondo te come sto?”. Ma perché non ci chiediamo mai come ci sentiamo NOI? Perché siamo abituate a dipendere dal giudizio degli altri, e poi da quello nostro.

Questo meccanismo, inconsciamente, attiva una competizione: la donna è portata a giudicare le altre donne nel tentativo di misurare il proprio valore nel fare questo confronto. O perché vede nell'altra dello stesso sesso quello che lei non ha o crede di non avere.

Di questo e di tanti altri aspetti psicologici che riguardano le donne e il loro abbigliamento nel loro ambiente sociale tratto nelle mie sedute di Fashion Therapy: se sei curiosa di sapere di cosa si tratta, clicca qui!


Cosa Significa la Parola Abito? Ce Lo Spiega la Sociologia!

Created: 09 Ago 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Cosa Significa la Parola Abito? Ce Lo Spiega la Sociologia!

Sai cosa significa la parola "abito"? Questo termine, con cui identifichiamo un semplice capo da indossare, ha in realtà un significato molto profondo.

Partiamo da un fatto molto semplice: l'importanza dell'abbigliamento va ben oltre la mera funzione di coprire il corpo. Essa si estende profondamente nella nostra esistenza, riflettendo la complessa interconnessione tra individuo, comunità e società. Un eccellente esempio di questa interconnessione è dato dalla parola "abito", che nasconde radici linguistiche molto interessanti dal punto di vista sociologico. Vediamo di cosa si tratta!

L'Etimologia della Parola Abito

La parola "abito" condivide una radice comune con due termini latini: "habitus" e "habitat". Questi concetti possono apparire distanti dal mondo dell'abbigliamento, ma in realtà gettano luce su un aspetto fondamentale dell'essere umano e del modo in cui si veste: la sua integrazione all'interno della società e dell'ambiente che lo circonda.

l'abito è un modo dell'essere umano per integrarsi nella società
l'abito è un modo dell'essere umano per integrarsi nella società

Abito come Habitus

L' "habitus", concetto presente nella teoria del sociologo francese Pierre Bourdieu, è in parole povere ciò che incarna le nostre abitudini, il nostro modo di agire e di reagire all'interno della comunità in cui ci troviamo. È come una seconda natura, una serie di gesti e comportamenti che sono modellati dalle norme e dalle aspettative sociali. Ma cosa centra questo con l'abbigliamento?

Quando selezioniamo un abito da indossare, stiamo in realtà comunicando una parte del nostro "habitus" alla società che ci circonda. È come se il nostro abbigliamento parlasse per noi, rivelando ciò che siamo o ciò a cui aspiriamo diventare.

Il nostro abito parla di noi
Il nostro abito parla di noi

Abito come Habitat

L'"habitat" è l'ambiente in cui viviamo e interagiamo. Questo concetto non si limita solo agli spazi fisici, ma si estende anche alle dinamiche sociali, alle norme culturali e agli schemi di vita che caratterizzano una determinata comunità. Anche in questo caso, qual è il legame tra habitat e abito?

La scelta dell'abbigliamento è, in realtà, un atto di adattamento all'habitat, poiché ci sforziamo di far parte di un ambiente specifico e di comunicare la nostra identità all'interno di esso e delle sue dinamiche.

La Prospettiva Sociologica dell'Abito

vestirsi è un atto sociale
vestirsi è un atto sociale

L'atto di scegliere cosa indossare, in fin dei conti, è un atto sociale, un modo attraverso il quale ci inseriamo nel tessuto della società. Ogni abito che indossiamo diventa un veicolo attraverso il quale comunichiamo il nostro "habitus" e cerchiamo di trovare il nostro posto all'interno del nostro "habitat".

Per esempio, se una donna indossa tailleur e completi strutturati, comunicherà un’identità da donna con obiettivi di crescita professionali, dentro e fuori dall’ambiente lavorativo, perché vorrà essere riconosciuta nel suo spazio sociale in quanto tale.

Questo processo è intrinsecamente sociologico, poiché rivela come un abito possa rappresentare un mezzo per esprimere la nostra identità, relazioni e aspirazioni all'interno di una struttura sociale più ampia.

Un abito è un riflesso delle complesse connessioni che condividiamo con il mondo che ci circonda, un ponte tra il nostro essere individuale e il nostro ruolo all'interno della società. In definitiva, ogni abito che scegliamo di indossare racconta una storia, una storia che parla del nostro desiderio di appartenere e di esprimere chi siamo, in un mondo complesso e in continua evoluzione.


Perché Indossare la Gonna? Storia e Psicologia del Capo Femminile per Eccellenza

Created: 09 Ago 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Perché Indossare la Gonna? Storia e Psicologia del Capo Femminile per Eccellenza

Negli ultimi decenni, complice l’emancipazione femminile, è stata largamente soppiantata da jeans e pantaloni. Eppure, il fascino elegante e decisamente femminile della gonna resta qualcosa di innegabile! In denim, mini, a tubino, lunga, a portafoglio: qualunque sia il modello, questo capo sprizza femminilità da tutti i pori. Ma c’è qualcosa di ancora più affascinante riguardo questo indumento che forse ancora non sai.

Leggi le prossime righe di questo articolo, e scopri di più sul potere spirituale della gonna: ti aiuterò a capire perché è così importante indossarla quando hai bisogno di recuperare energie!

La Gonna: Il Suo Ruolo Nell’antichità

Innanzitutto, se andiamo indietro nel tempo fino all' antica Grecia e all'Impero Romano, scopriamo che la gonna non era un capo indossato solo dalle donne. Anzi! Era abitudine comune per tutti gli uomini di un certo ceto sociale indossare vesti larghe e lunghe fino alle ginocchia, che lasciassero scoperti gli arti inferiori. In effetti, questo tipo di indumento molto simile a una gonna risultava estremamente comodo per tutti coloro che, ricoprendo le più alte cariche della società, non avevano alcun tipo di lavoro fisico da svolgere.

la gonna nell'antichità
la gonna nell'antichità era indossata anche da uomini

È un dato di fatto che la gonna non sia molto pratica per chi ha da svolgere attività in movimento. Lo sapevano le donne russe dell’antichità, che avevano l’usanza di indossare tre panni uniti e fissati in vita con un cordino di lino, di lana o di cotone. Infatti, questi panni non erano cuciti tra di loro, poiché la cucitura avrebbe ridotto la loro libertà di movimento in maniera considerevole.

Perché Le Gonne Sono Collegate Al Genere Femminile?

Ma se nell’antichità le gonne erano indossate indifferentemente da uomini e donne, perché si è arrivati ad un certo punto della storia in cui questi indumenti sono diventati un vero e proprio attributo di femminilità? Ora provo a spiegartelo!

Con l’affermarsi del cristianesimo e della relativa concezione della donna prima di tutto come “madre”, si è cominciata a diffondere l’idea che questa, per concepire, partorire e crescere i propri figli, dovesse ricorrere ad energie ulteriori a quelle normalmente disponibili agli umani: si pensava, infatti, che dovesse fare affidamento anche alle energie della Madre Terra.

utero come punto di accumulo di energia terrestre
l'utero era visto come punto di accumulo di energia terrestre

L’utero era immaginato come un vaso dove l’energia terreste andava ad accumularsi: una prerogativa, quindi, esclusivamente femminile, e gli uomini non potevano ricevere tale tipo di energia che dalle donne, ovviamente attraverso l’atto sessuale.

In questa ottica, nell’indossare dei pantaloni una donna avrebbe finito per bloccare quel canale energetico che la collega alla Madre Terra, l’unico mezzo di trasmissione di energia che l’avrebbe resa non solo feconda, ma anche capace di trasferire questa stessa energia anche all’uomo. Insomma, una donna senza gonna sembrava essere un’apocalisse annunciata!

Perché Indossare La Gonna?

Oggi il 99% delle donne non riesce a immaginare un armadio che non includa almeno un paio di pantaloni o di jeans. E in effetti, come si fa a negare la loro comodità e praticità? Con i pantaloni si può correre, ci si può stravaccare e ci si può piegare senza temere di svelare nulla delle proprie parti intime. Duole dirlo, ma gonne e vestiti sono freni naturali alla dinamicità.

Tuttavia, se adottiamo una visione simbolica della questione relativa alla gonna, perché non proviamo a vedere l’altra faccia della medaglia? In pratica, se i pantaloni simbolicamente sono legati al movimento, alla fretta, alla voglia di fare, la gonna d’altro canto sarà collegata ad uno stato d’animo di rigenerazione e recupero delle energie.

psicologia della gonna
gonna come simbolo di rigenerazione

Qual è la Simbologia delle Gonne?

Tra l'altro, ho provato a stilare 3 profili psicologici relativi a 3 diversi modelli di gonna, sulla base di alcuni cenni storici e osservazioni personali: ti va di scoprire quella che senti più tua?

Gonna a Tubino

gonna a tubino
gonna a tubino

La gonna a tubino, con la sua silhouette slanciata e raffinata, incarna il simbolo della donna indipendente e intraprendente, che persegue con passione e determinazione la sua carriera e le sue ambizioni.

Questo capo di abbigliamento racchiude in sé una storia affascinante e ispiratrice, che affonda le radici nella pionieristica avventura dell'aviazione e nella forza intrinseca delle donne che sfidano i confini tradizionali. La prima donna americana ad aver visitato i cieli a bordo di un aeroplano, Mrs. Edith Ogilby Berg, ebbe l'audace idea di adattare il suo abbigliamento alla sua avventura in volo.

Per la necessità di evitare qualsiasi possibile incidente causato da tessuti svolazzanti, la Berg ebbe l’intuizione di legare la sua lunga gonna con una corda, fissandola proprio sotto le ginocchia. Questo accorgimento pratico non solo consentì un'esperienza di volo più sicura, ma diede anche origine alla forma distintiva della hobble skirt, che oggi identifica la gonna a tubino.

Ecco perché ad oggi, la gonna a tubino rimane un'icona di eleganza, ma anche di potere e ambizione femminile.

Gonna con Spacco

gonna con spacco
gonna con spacco

Quando si parla di una gonna con spacco, l'immagine che viene solitamente evocata è quella di sensualità e femminilità. E di fatto, la donna che ama indossarla è tendenzialmente molto libera e audace.

Tuttavia, sorprendentemente, l'origine dello spacco non è legata all'intento di seduzione. Piuttosto, la sua nascita è avvolta dalle esigenze concrete e rivoluzionarie del ventesimo secolo. Il Novecento ha infatti visto un cambiamento profondo nel ruolo della donna nella società. In un'epoca in cui le donne iniziarono a lottare per diritti paritari e per uscire dai confini dell'ambiente domestico, l'abbigliamento dovette adattarsi a queste nuove sfide.

La necessità di movimento, comodità e praticità divenne cruciale per le donne che abbracciavano una vita più attiva e impegnata. La gonna con lo spacco, quindi, ebbe una funzione pratica sin dalla sua concezione: offrire alle donne la libertà di movimento necessaria per partecipare a una sfera pubblica in continua evoluzione. Infatti, dal Cinquecento, le donne dell'alta società indossavano esclusivamente gonne con strutture di metallo simile a gabbie, pensate per renderle più ampie: erano rigide e tremendamente scomode, ma simbolo di classe elevata, poiché chi le indossava non aveva bisogno di muoversi agilmente.

Con il Novecento,  le donne hanno cominciato a lottare per il loro ruolo nella società e nel mondo del lavoro, e la gonna con lo spacco divenne una rappresentazione visiva di questa emancipazione. Le gambe, tradizionalmente nascoste e modeste, vennero celebrate e rese protagoniste attraverso questa "apertura", sia concreta che simbolica, poiché non solo consentiva la libertà di movimento, ma esprimeva anche il desiderio di rompere con le norme convenzionali.

Gonna a Ruota

gonna a ruota
gonna a ruota

La gonna a ruota è un capo di abbigliamento intramontabile che evoca grazia, giocosità e femminilità, ma è molto più di un semplice indumento, perché anche essa incarna una testimonianza delle trasformazioni sociali del XX secolo.

La sua creazione ad opera di Christian Dior, nel contesto post-bellico degli anni '50, rappresenta un momento di svolta nel mondo della moda e nella vita delle donne. Dopo gli anni di austerità e privazioni vissuti durante la seconda guerra mondiale, era giunto il momento di abbracciare la rinascita e di abbandonare il rigore imposto dal conflitto mondiale.

In questo scenario, Dior introdusse la gonna a ruota come una dichiarazione di ritorno alla leggiadria. Con la sua struttura voluminosa e la vita strizzata, questa creazione rivoluzionaria fu in grado di catturare l'attenzione e il cuore delle donne di tutto il mondo, offrendo loro un'alternativa alle vesti più sobrie degli anni precedenti.

Il suo stile festoso e giocoso rifletteva il desiderio di riscoprire la gioia e la bellezza nella quotidianità, così come il potenziale inesauribile della femminilità. Infatti, la dinamicità della ruota che caratterizza questa gonna va oltre il suo aspetto fisico. Essa è un simbolo eloquente di cambiamento e rinnovamento: proprio come una ruota in movimento, la gonna a ruota rappresentava, in pratica, la forza "motrice" delle donne nel rigenerare la società.


Come Scegliere Le Maniche Giuste Per Il Tuo Fisico?

Created: 03 Ago 2023  / Categories: Tutorial

Come Scegliere Le Maniche Giuste Per Il Tuo Fisico?

Sai come valorizzare la tua fisicità attraverso l'uso delle maniche? Ogni corpo è unico e meraviglioso, e la scelta delle maniche giuste in base alla tua bodyshape può fare la differenza nel mettere in risalto i tuoi punti di forza e camuffare eventuali piccoli dettagli che ti rendono insicura. Seguimi in questo articolo e scopri quale tipo di maniche scegliere in base alla tua forma del corpo: pera, mela, clessidra, triangolo invertito o rettangolo!

Maniche per Fisico a Mela

Se hai un fisico a mela con una pancia abbondante, il tuo obiettivo è focalizzare l'attenzione sulle braccia e le spalle, distogliendo l'attenzione dalla parte centrale del corpo. Scegli giromanica o maniche molto corte, che metteranno in risalto le tue braccia e creeranno un effetto snellente sulla zona della pancia. Evita invece le maniche che si allineano alla parte più abbondante del tuo addome, poiché potrebbero enfatizzarla ulteriormente.

maniche per fisico a mela
maniche per fisico a mela

Maniche per Fisico a Pera

Se hai un fisico a pera, con fianchi larghi e cosce abbondanti, il segreto è creare equilibrio portando volume nella parte superiore del corpo. Scegli maniche a sbuffo o a palloncino, che aggiungono interesse e volume alle spalle e alle braccia. Questo trucco di stile sposterà l'attenzione verso l'alto, distogliendola dalla zona dei fianchi e delle cosce.

maniche per fisico a pera
maniche per fisico a pera

Maniche per Fisico a Clessidra

Se possiedi un fisico a clessidra con spalle e fianchi bilanciati e un punto vita stretto, sei fortunata perché puoi indossare molti tipi di maniche. I top senza spalline mettono in risalto le tue spalle, enfatizzando la tua femminilità e il punto vita. Scegli in alternativa maniche molto corte o a 3/4, poiché allungano otticamente le gambe e valorizzano la tua figura. Evita le mezze maniche, che potrebbero allargare otticamente il seno.

maniche per fisico a clessidra
maniche per fisico a clessidra

Maniche per Fisico a Triangolo Invertito

Se possiedi spalle larghe e hai un fisico a triangolo invertito, l'obiettivo è bilanciare la figura creando volume nella parte bassa del braccio. Le maniche giapponesi e a trombetta sono ideali per questo scopo, in quanto portano l'attenzione verso il basso, distogliendola dalle spalle. Evita invece le spalline che allargano otticamente le spalle, poiché ciò potrebbe accentuare la tua conformazione naturale.

maniche per fisico a triangolo invertito
maniche per fisico a triangolo invertito

Maniche per Fisico a Rettangolo

Se hai un fisico a rettangolo, spigoloso e con poche curve, l'obiettivo è aggiungere volume e dinamicità alle spalle. Le maniche a palloncino e i dettagli come volant e frange sono perfetti per creare un effetto più sinuoso sulla parte superiore del corpo. Questo aiuterà a bilanciare la tua figura e a creare una sensazione di movimento.

maniche per fisico a rettangolo
maniche per fisico a rettangolo


5 Aree del Cervello che si Attivano Quando Ti Vesti

Created: 22 Lug 2023  / Categories: Fashion Therapy

5 Aree del Cervello che si Attivano Quando Ti Vesti

Oltre ai fattori culturali, le esperienze personali e le influenze sociali che ci condizionano in merito ai dress code o ai colori da adottare in varie situazioni, quando ci approcciamo a come dobbiamo vestirci veniamo influenzate anche dai diversi in modi in cui diverse aree del cervello lavorano in sinergia.

Esaminiamone 5 insieme!

1. La Corteccia Visiva: l'Elaborazione dei Dettagli

la corteccia visiva - cervello, neuroscienze e abbigliamento
la corteccia visiva

Questa regione del cervello elabora le informazioni visive provenienti dagli occhi. Contribuisce all'elaborazione di dettagli come forme, colori e modelli dei vestiti, consentendo di percepire e apprezzare l'aspetto estetico dei capi di abbigliamento. è quella che si attiva quando passeggiamo e ci interessiamo ad una vetrina di un negozio.

2. Corteccia Prefrontale: il Controllo degli Impulsi

la corteccia prefrontale - cervello, neuroscienze e abbigliamento
la corteccia prefrontale

Questa area del cervello è coinvolta nella pianificazione, nell'elaborazione delle decisioni e nel controllo degli impulsi. Nelle scelte riguardanti l’abbigliamento, la corteccia prefrontale aiuta a valutare le opzioni disponibili, a considerare le tendenze e a prendere decisioni in base al proprio stile personale. è quella che attiviamo quando dobbiamo fare un cambio di stagione, e dobbiamo decidere cosa tenere e cosa mettere via, o che sarebbe bene si attivi durante le giornate di shopping nei saldi (per non farsi prendere dagli impulsi)!

3. Amigdala: l'Elaborazione delle Emozioni

l'amigdala - cervello, neuroscienze e abbigliamento
l'amigdala

Questa regione svolge un ruolo chiave nell'elaborazione delle emozioni. Nelle scelte di moda, l'amigdala può influenzare le preferenze personali in base alle emozioni evocate da determinati stili o colori di abbigliamento. Ad esempio, alcune persone possono sentirsi attratte da colori vivaci che evocano gioia o fiducia, mentre altre possono preferire tonalità più sobrie che trasmettono tranquillità. È quella che attiviamo quando ci relazioniamo ai nostri capi preferiti, quelli che mettiamo più spesso perchè ci fanno sentire sicure di noi

4. Corteccia Somatosensoriale: la Percezione Tattile

la corteccia somatosensoriale- cervello, neuroscienze e abbigliamento
la corteccia somatosensoriale

Questa area è coinvolta nella percezione tattile e nella sensazione delle texture. Quando si scelgono i vestiti, la corteccia somatosensoriale contribuisce a determinare le preferenze per determinati tessuti, come cotone, seta o lana, in base alle sensazioni tattili e alla comodità che essi offrono. è quella che attiviamo quando pensiamo alla comodità (tessuto elastico), al piacere (sensazione setosa) o al fastidio (come il prurito della lana) che un capo potrebbe darci.

5. Corteccia Parietale: Percezione dello Spazio e del Proprio Corpo

la corteccia parietale - cervello, neuroscienze e abbigliamento
la corteccia parietale

Nelle scelte di moda, la corteccia parietale aiuta a valutare come un determinato capo di abbigliamento si adatta al corpo e all'immagine di sé, consentendo di valutare la vestibilità e l'aspetto estetico generale. È quella che attiviamo quando ci immaginiamo con un vestito proiettandoci in una situazione, e pensiamo a come risulteremo agli occhi degli altri nel camminare, o nello stare sedute: seducenti, sicure di noi, goffe, ecc.

 

Se vuoi leggere più articoli sulla Psicologia della Moda e sulla Fashion Therapy, consulta la sezione dedicata del mio blog!


Che Differenza C’è Tra i Colori Glicine, Malva e Lilla?

Created: 19 Lug 2023  / Categories: Colore, Fashion Therapy

Che Differenza C'è Tra Glicine, Lilla e Malva?

Sei in grado di distinguere glicine, lilla e malva? Questi tre colori, tutti appartenenti alla famiglia dei violetti, si assomigliano molto ma hanno delle caratteristiche specifiche che ci permettono di differenziarli. Scopriamole insieme!

Scoprile tutte!

Caratteristiche di Glicine, Lilla e Malva

Un modo principale per cogliere la differenza tra glicine, malva e lilla è individuarne la temperatura, quindi il grado di rosso o di blu presente all’interno di ciascun colore che varia a favore del primo (il rosso) o del secondo (il blu)

differenza tra i colori glicine malva e lilla
differenza tra i colori glicine malva e lilla

Per esempio, il glicine, che dei 3 colori è quello più freddo, è un colore chiaro e pastellato, più tendente al blu che al rosso.

color glicine
abito color glicine

Il lilla, invece, è un colore pastello leggermente più delicato del glicine e tendenzialmente caldo: la quantità di rosso nel lilla è maggiore che nel glicine, ecco perché è facilmente riconoscibile dal fatto che tende al rosa, seppur con una leggera sfumatura di azzurro.

color lilla
top color lilla

Il malva, infine, è forse il colore meno definito tra i 3 in quanto possiede numerose sfumature. Esiste, infatti, il malva chiaro che è molto simile al lilla, e si trova a metà strada tra il rosa e il blu chiaro; esiste il malva classico, un incrocio tra blu, magenta e grigio dai toni freddi; c’è anche il malva opera, più intenso e caldo in quanto ha una maggiore quantità di rosso al suo interno; infine c’è il malva talpa, il tono di malva più scuro, tendente al marrone.

tuta color malva
tuta color malva classico

Significato e Psicologia del Colore di Glicine, Lilla e Malva

Non so se ci hai fatto caso, ma tutti e 3 i colori hanno riferimenti al mondo vegetale.

Chi non si è mai incantato ad ammirare i pergolati decorati con i fiori della pianta di glicine? I toni freddi di questo colore esprimono una sensazione di infinita pace, e, in modo simile a quanto trasmette il colore viola in purezza, aiutano a connettersi con la propria interiorità e spiritualità.

glicine
fiori di glicine

Sono i fiori di lillà, invece, a dare il nome al color lilla: la maggiore quantità di rosso presente nel lilla gli conferisce dei toni caldi che suscitano emozioni più vivaci. Chi ama questo colore, infatti, è spesso una persona sognatrice e fantasiosa, con una predisposizione per l'arte e l'espressione di sé e una vena molto creativa.

fiori di lillà
fiori di lillà

Il malva, infine, prende il nome dall’omonima pianta, con cui condivide non solo il colore dei suoi bellissimi fiori, ma anche le proprietà benefiche e calmanti. Il color malva, infatti, possiede delle frequenze che distendono i nervi e che influiscono positivamente su corpo e mente.

fiore di malva
fiore di malva

Che tu voglia esprimere la tua interiorità con il glicine, stimolare la tua creatività con il lilla o trasmettere calma ed equilibrio con il lilla, ricorda sempre di abbracciare la tua unicità e di esprimere te stessa attraverso i colori che indossi!


Tendenze Estate 2023: Un Consiglio di Look per Ogni Occasione

Created: 28 Giu 2023  / Categories: Fashion News

Tendenze Estate 2023: Un Consiglio di Look per Ogni Occasione

L'estate è la stagione degli eventi: dalle cerimonie, alle cene fino agli aperitivi, è un tripudio di occasioni che ti metteranno alla prova nel trovare ogni volta l'outfit adatto. Se sei in cerca di ispirazioni e suggerimenti sulle tendenze moda dell'estate 2023, sfoglia questo articolo dove troverai 4 consigli per 4 occasioni estive!

Cena elegante a bordo piscina: Luminosità e trasparenza per un look sofisticato

tendenze estate 2023
luminosità e trasparenze

Quando sei invitata a una cena elegante a bordo piscina, è importante scegliere capi che ti permettano di risplendere come la superficie dell'acqua illuminata di sera. Opta per tessuti luminescenti come seta o raso, che riflettono delicatamente la luce e aggiungono un tocco sofisticato al tuo look. L'aggiunta di capi con trasparenze conferisce sensualità e glamour al tuo outfit.

Aperitivi al Mare: Comodità e Stile sulla Sabbia

tendenze estate 2023
Comodità e Stile in riva al mare

Gli aperitivi al mare richiedono un abito che ti permetta di muoverti agilmente sulla sabbia senza rinunciare allo stile. Scegli un abito corto e leggero che ti consenta di goderti appieno i tuoi momenti sulla spiaggia. Per proteggerti dal sole, completa il tuo outfit con un cappello di paglia a tesa larga, che donerà anche un tocco chic al tuo look.

Evento al Mare: L'Azzurro evoca l'Atmosfera Marina

tendenze estate 2023
Azzurro per evocare il mare

Se la tua estate prevede almeno un evento in spiaggia, un abito azzurro sarà la scelta perfetta per evocare l'atmosfera rilassante e fresca del mare. Sia che tu preferisca un abito corto o lungo, è importante optare per un design leggero e non aderente che permetta al tessuto di ondeggiare al tocco della brezza marina.

Matrimoni in Masseria: Un Look Romantico e Bucolico

tendenze estate 2023
Look Romantico Per un Matrimonio in Masseria

Se hai la fortuna di essere invitata a un matrimonio in masseria, puoi sfruttare l'atmosfera magica e bucolica del luogo per creare un look romantico. Un abito plissé sarà la scelta perfetta, soprattutto in tonalità neutre o pastello che si adattino all'atmosfera sognante dell'occasione. Completa il tuo outfit con scarpe in un colore vibrante e pochi accessori che donino un tocco di vivacità.

Se vuoi altri consigli di stile per i tuoi eventi estivi, contattami qui!


Cosa Mettere in Valigia per Una Vacanza al Mare

Created: 22 Giu 2023  / Categories: Tutorial

Cosa Mettere in Valigia per Una Vacanza al Mare

Pronta a stare ore sotto il sole, a respirare la salsedine e sentire la sabbia tra le dita dei piedi? Una vacanza al mare è la fuga perfetta dal trambusto della vita quotidiana, e la sola attesa ne alimenta il piacere. Però, quando si tratta di pensare a cosa mettere in valigia, soprattutto in quanto a vestiti, lo stress potrebbe farsi sentire.

Uno dei modi migliori per capire i vestiti da portare per una vacanza in una destinazione balneare è organizzarsi con piccole capsule, degli insiemi di capi di abbigliamento che funzionano bene da soli e allo stesso tempo si abbinano tra loro, così puoi mixarli per creare tanti look diversi.

Le capsule sono perfette per i viaggi, soprattutto quelli che prevedono l’aereo, perché ti permettono di mantenere la valigia leggera, ma avere comunque tutte le opzioni alla moda che desideri durante la tua vacanza.

Pronta a scoprire i 7 pezzi irrinunciabili per una vacanza al mare? Io li ho portati nella mia mini-vacanza di 4 giorni a Ibiza e non ho mai avuto problemi su cosa indossare in ogni occasione!

Capo #1 Da Portare in Valigia: La Felpa con Cappuccio

Anche se l'estate è la stagione più calda, nelle località balneari ci sono sempre serate particolarmente fresche che potrebbero coglierti di sorpresa. Una felpa con cappuccio, leggera ma protettiva, è l'opzione perfetta da indossare sopra ad abitini o shorts nel caso in cui dovesse alzarsi la brezza marina.

cosa portare in vacanza: felpa con cappuccio
cosa portare in vacanza: felpa con cappuccio

Capo #2 Da Portare in Valigia: Stivali Texani

Stivali texani: se hai intenzione di fare lunghe passeggiate o esplorare nuovi posti durante le tue vacanze estive, un paio di stivali texani è un must-have. I texani sono comodi e versatili, abbinabili a qualsiasi tipo di outfit: stanno bene sotto gli shorts, sotto gli abitini e sotto le gonne, che siano più casual o più eleganti.

cosa portare in valigia: stivali texani
stivali texani
stivali texani
stivali texani

Capo #3 Da Portare in Valigia: Mini Abito in Lycra

Quando si tratta di serate estive, un mini abito in lycra è la scelta perfetta. Questo tipo di abito è leggero e ideale per quando il caldo si fa sentire, ma la cosa più bella è che la lycra non si sgualcisce: è una gioia, dopo tante ora di viaggio e spostamenti, tirare fuori dalla valigia un abito e vedere che non ha neanche la minima piega, vero? E poi, per cambiare look di serata in serata, basta variare solo gli accessori (ne puoi portare tantissimi, perché occupano poco spazio in valigia!)

cosa portare in vacanza: mini abito in lycra
mini abito in lycra

Capo #4 Da Portare in Valigia: Costume in Cristalli

Ovvio che, per una vacanza al mare, è imprescindibile mettere in valigia dei costumi! Ma perché sceglierne proprio uno decorato in cristalli? Questo tipo di bikini non è solo bellissimo da indossare al mare, dove sotto il sole dà vita ad uno scintillante effetto glamour: puoi sfruttarlo anche la sera per uscire a cena come sottogiacca al posto del reggiseno!

cosa portare in vacanza: costume con cristalli
costume con cristalli
costume con cristalli da usare come sottogiacca
costume con cristalli da usare come sottogiacca

Capo #5 Da Portare in Valigia: Copricostume in Crochet

Se hai in programma di trascorrere molte giornate in spiaggia o in piscina, specialmente al pomeriggio, oltre a un paio di costumi non dimenticare di includere nella tua capsule di viaggio un copri costume, magari in crochet: è una lavorazione morbida, confortevole e traspirante, perfetta per le calde giornate in riva al mare. Ad ogni modo, con il tuo copricostume potrai passare più agevolmente dalla spiaggia al bar del lido, soprattutto al tramonto per l’ora dell’aperitivo, contando su un look chic e raffinato.

cosa portare in vacanza: copricostume crochet
copricostume crochet

Capo #6 Da Portare in Valigia: Abito Fantasia Animalier

Per le mattine estive, quando hai bisogno di un look pratico e fresco, un abito con fantasia animalier è una scelta vincente. Infatti, basta una stampa animalier come il leopardato o lo zebrato per rendere completo qualsiasi look in modo veloce, senza bisogno di ricorrere a troppi stratagemmi fashion.

cosa portare in vacanza: abito animalier
abito animalier

Capo #7 Da Portare in Valigia: Borsa Shopper

Quante borse portare in vacanza? Una per la spiaggia, una per passeggiare, una per andare a cena, una durante il viaggio…Ma no! Per completare i tuoi look vacanzieri in ogni occasione e avere sempre tutto ciò di cui hai bisogno a portata di mano, ti basta una sola borsa shopper, che sia spaziosa e alla moda!

cosa portare in vacanza: borsa shopper alla moda
borsa shopper alla moda

Vuoi più consigli su come facilitare l'organizzazione della valigia o dell'armadio? Chiedimi una consulenza!


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